sabato 30 novembre 2013

Contaminazione radioattiva in Italia: desecretare i dossier sui rifiuti

AMBIENTE - ITALIA, AMBIENTE
«Desecretare i dossier sui rifiuti»
http://www.ilmanifesto.it/attualita/notizie/mricN/10165/
Greenpeace chiede ai presidenti di Camera e Senato di 
rendere pubblici più di seicento fascicoli della 
commissione parlamentare d'inchiesta sul traffico dei 
rifiuti tossici
A. PALLADINO, A. TORNAGO
27.11.2013




Sono più di seicento i dossier segreti dell'ultima commissione bicamerale d'inchiesta sui rifiuti coperti dal segreto parlamentare. Migliaia di pagine che neanche i deputati e i senatori possono oggi consultare. Un tesoro di verità nascoste che si aggiunge ad un numero simile di dossier accumulato nelle due precedenti commissioni, quella presieduta da Massimo Scalia e quella guidata da Paolo Russo. Rapporti firmati nella stragrande maggioranza dai due servizi di intelligence italiani, l'Aisi e l'Aise, sigle che nel 2007 hanno sostituito il Sisde e il Sismi. E ancora, una fitta corrispondenza tra il Copasir diretto da Massimo D'Alema e la commissione presieduta da Gaetano Pecorella, con oggetto le «navi dei veleni», i traffici con la Somalia e la figura dell'imprenditore Giorgio Comerio, l'uomo che voleva affondare negli anni '90 le scorie radioattive in fondo al mare.

La lista degli omissis 

Greenpeace - dopo la desecretazione dei verbali di Carmine Schiavone - ha chiesto nei giorni scorsi al presidente del Senato Pietro Grasso e della Camera Laura Boldrini di aprire definitivamente le porte degli archivi, rendendo pubbliche le migliaia di pagine accumulate durante i lavori parlamentari. La lettera - firmata dal direttore esecutivo Giuseppe Onufrio - ricorda come «di "misteri irrisolti" italiani ce ne sono fin troppi». Per poi proseguire: «La Commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti ha raccolto una mole considerevole di atti e testimonianze che, sebbene non decisivi a livello giudiziario, ha contribuito a far luce su errori, omissioni, trascuratezze che hanno segnato il percorso pressoché impunito di individui che, in base a molti indizi, tracce e riscontri obbiettivi, apparivano come elementi di una rete di trafficanti che percorrevano i diversi sentieri del contrabbando di sigarette e di armi, di tecnologie avanzate e rifiuti, con solide basi e referenti finanziari all'estero». Imprenditori, mediatori, broker che muovevano navi nel Mediterraneo, partendo da porti strategici come quello di La Spezia, di Marina di Carrara, di Livorno, di Talamone, su rotte dirette verso i paesi africani, come la Somalia. Contaminando milioni di persone, sversando - come dimostrato ampiamente da diverse inchieste giudiziarie e giornalistiche - i veleni delle «grandi marche» europee sulle spiagge di Koko in Nigeria, nell'entroterra di Beirut, a Puerto Cabello in Venezuela e nel nord del Corno d'Africa, zona tradizionalmente sotto l'influenza italiana. Rotte di rifiuti e molto spesso di armi, trame che hanno visto la partecipazione - o almeno la vigilanza discreta - dei nostri servizi di sicurezza. Chiara, alla fine, la richiesta di Greenpeace: «Per tale ragione La preghiamo di adoperarsi affinché tutti i materiali acquisiti in oltre dieci anni di attività dalla Commissione, sui traffici internazionali di rifiuti e sulle cosiddette "navi a perdere" vengano resi pubblici, inclusi quelli ancora sottoposti a segretezza».

I silenzi dei servizi segreti

Un passo avanti lo aveva fatto la commissione guidata da Gaetano Pecorella alla fine della scorsa legislatura, desecretando le audizioni dei vertici dei servizi segreti italiani. Di fronte ai commissari parlamentari nel 2011 si sono presentati l'ex direttore del Sismi Sergio Siracusa, il direttore dell'Aise Adriano Santini e quello dell'Aisi Giorgio Piccirillo, proponendo una lunga serie di «non so», «non ho memoria», al punto da far concludere la commissione bicamerale con una nota di censura nei confronti della «dedotta ignoranza ufficiale dei servizi» dovuta «a negligenza o a ragioni inconfessabili».
Nel corso dell'audizione al generale Siracusa, ad esempio, Gaetano Pecorella cita un documento del Sismi del 2004 in cui risulterebbero contatti avvenuti tra gli anni '90 e il 2001 tra Giorgio Comerio e il personale dell'ottava divisione del Sismi, grazie all'interessamento della Guardia di Finanza (vedi articolo in questa pagina). Non solo dunque l'ingegnere delle scorie nucleari sarebbe stato «attenzionato» dai servizi - come vorrebbe la verità «ufficiale» - ma avrebbe avuto contatti con i funzionari per instaurare un rapporto fiduciario con l'intelligence italiana. Peccato che quel documento sia sottoposto a segreto. Come l'informativa del Sismi del 2 agosto 1995 in cui il servizio militare farebbe riferimento a un «traffico abusivo di rifiuti radioattivi» e a una «nave di Comerio»: quale nave? Nell'estate del '95, snodo cruciale delle indagini sulle navi a perdere, il legame tra Giorgio Comerio e l'affondamento delle navi era un risultato investigativo strettamente riservato dovuto al lavoro di Natale De Grazia - l'ufficiale della marina morto per «causa tossica» durante le indagini il 13 dicembre del 1995 - e degli agenti della Forestale di Brescia. Dunque i servizi si sono in realtà occupati delle navi scomparse? Oppure il documento spiegherebbe le denunce degli investigatori che ricordano di essere stati inseguiti e controllati da «apparati occulti» nei mesi che precedono la morte di De Grazia? Anche sul documento 294/27, però, c'è il segreto.

Somalia connection

Non è possibile, poi, leggere la fitta letteratura sulla Somalia e sui traffici di armi e rifiuti che hanno coinvolto il nostro paese. Al «manifesto» risulta che almeno una decina di fascicoli sul paese del Corno d'Africa sarebbero stati inviati dal Copasir diretto da Massimo D'Alema alla commissione bicamerale d'inchiesta sui rifiuti. Su tutti questi documenti c'è il vincolo del segreto. Come ancora segreti sono moltissimi dossier contenuti negli atti della commissione parlamentare d'inchiesta sulla morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. E qui c'è un'evidente contraddizione: i servizi di sicurezza hanno sempre affermato di non sapere nulla sui viaggi verso la Somalia. Eppure i loro archivi sarebbero infarciti di documentazione riservata, nonostante siano ormai passati quasi vent'anni dall'agguato di Mogadiscio che colpì la giornalista e l'operatore del Tg 3.
Per il momento le presidenze del Senato e della Camera non commentano ufficialmente la richiesta arrivata da Greenpeace. La procedura prevede l'avvio di una istruttoria interna per stabilire se la divulgazione delle carte segrete possa creare problemi ad inchieste giudiziarie. Una procedura che è stata seguita prima di desecretare il verbale di Carmine Schiavone. In quel caso il testo dell'audizione è stato inviato per un parere alla Direzione nazionale antimafia, che - in pochi giorni - ha dato il proprio assenso. In questo caso il segreto è stato imposto, probabilmente, dai servizi d'intelligence italiani ed è probabile che a loro verrà chiesto il consenso alla divulgazione. Sarà una verifica importante per capire la trasparenza degli apparati di sicurezza civile e militare, forse la prima dopo la riforma del 2007.

giovedì 28 novembre 2013

Japan Reacts to Fukushima By Banning Journalism

Japan Reacts to Fukushima Crisis By Banning Journalism

Washington’s Blog
November 28, 2013






2 weeks after the Fukushima accident, we reported that the government responded to the nuclear accident by trying to raise acceptable radiation levels and pretending that radiation is good for us.

Image: Fukushima Nuclear Plant (Wikimedia Commons).
We noted earlier this month:
Japan will likely pass a new anti-whistleblowing law in an attempt to silence criticism of Tepco and the government:
Japanese Prime Minister Shinzo Abe’s government is planning a state secrets act that critics say could curtail public access to information on a wide range of issues, including tensions with China and theFukushima nuclear crisis.
The new law would dramatically expand the definition of official secrets and journalists convicted under it could be jailed for up to five years.
In reality, reporters covering Fukushima have long been harassed and censored.
Unfortunately, this is coming to pass. As EneNews reports:
Associated Press, Nov. 26, 2013: Japan’s more powerful lower house of Parliament approved a state secrecy bill late Tuesday [...] Critics say it might sway authorities to withhold more information about nuclear power plants [...] The move is welcomed by the United States [...] lawyer Hiroyasu Maki said the bill’s definition of secrets is so vague and broad that it could easily be expanded to include radiation data [...] Journalists who obtain information “inappropriately” or “wrongfully” can get up to five years in prison, prompting criticism that it would make officials more secretive and intimidate the media. Attempted leaks or inappropriate reporting, complicity or solicitation are also considered illegal. [...] Japan’s proposed law also designates the prime minister as a third-party overseer.
BBC, Nov. 26, 2013: Japan approves new state secrecy bill to combat leaks [...] The bill now goes to the upper house, where it is also likely to be passed.
The Australian, Nov. 25, 2013: Japanese press baulks at push for ‘fascist’ secrecy laws [...] Taro Yamamoto [an upper house lawmaker] said the law threatened to recreate a fascist state in Japan. “This secrecy law represents a coup d’etat by a particular group of politicians and bureaucrats,” he told a press conference in Tokyo. “I believe the secrecy bill will eventually lead to the repression of the average person. It will allow those in power to crack down on anyone who is criticising them – the path we are on is the recreation of a fascist state.” He said the withholding of radiation data after the Fukushima disaster showed the Japanese government was predisposed to hiding information from its citizens and this law would only make things worse. [...] The Asahi Shimbun newspaper likened the law to “conspiracy” regulations in pre-war Japan and said it could be used to stymie access to facts on nuclear accidents [...]
Foreign Correspondents’ Club of Japan president Lucy Birmingham: “We are alarmed by the text of the bill, as well as associated statements made by some ruling party lawmakers, relating to the potential targeting of journalists for prosecution and imprisonment.”
Activist Kazuyuki Tokune: “I may be arrested some day for my anti-nuclear activity [...] But that doesn’t stop me.”
Lawrence Repeta, a law professor at Meiji University in Tokyo: “This is a severe threat on freedom to report in Japan [...] It appears the Abe administration has decided that they can get a lot of what they want, which is to escape oversight, to decrease transparency in the government by passing a law that grants the government and officials broad authority to designate information as secret.”
U.S. Charge d’Affairs Kurt Tong: It’s a positive step that would make Japan a “more effective alliance partner.”
Prime Minister Shinzo Abe: “This law is designed to protect the safety of the people.”
Rather than addressing the problems head-on, the Japanese government is circling the wagons.
Unfortunately, the United States is no better. Specifically, the American government:
As we noted 6 months after Fukushima melted down:
American and Canadian authorities have virtually stopped monitoring airborne radiation, and are not testing fish for radiation. (Indeed, the EPA reacted to Fukushima by raising “acceptable” radiation levels.)
***
The failure of the American, Canadian and other governments to test for and share results is making it difficult to hold an open scientific debate about what is happening.
Earlier this year, the acting EPA director signed a revised version of the EPA’s Protective Action Guide for radiological incidents, which radically relaxing the safety guidelines agencies follow in the wake of a nuclear-reactor meltdown or other unexpected release of radiation.  EPA whistleblowers called it “a public health policy only Dr. Strangelove could embrace.”
As we noted right after Fukushima happened, this is standard operating procedure for government these days:
When the economy imploded in 2008, how did the government respond?
Did it crack down on fraud? Force bankrupt companies to admit that their speculative gambling with our money had failed? Rein in the funny business?
Of course not!
The government just helped cover up how bad things were, used claims of national security to keep everything in the dark, and changed basic rules and definitions to allow the game to continue. See thisthisthis and this.
When BP – through criminal negligence – blew out the Deepwater Horizon oil well, the government helped cover it up (the cover up is ongoing).
The government also changed the testing standards for seafood to pretend that higher levels of toxic PAHs in our food was business-as-usual.
So now that Japan is suffering the worst nuclear accident since Chernobyl – if not of all time – is the government riding to the rescue to help fix the problem, or at least to provide accurate information to its citizens so they can make informed decisions?
Of course not!
The EPA is closing ranks with the nuclear power industry ….
Indeed, some government scientists and media shills are now “reexamining” old studies that show that radioactive substances like plutonium cause cancer to argue that they help prevent cancer.
It is not just bubbleheads like Ann Coulter saying this. Government scientists from the Pacific Northwest National Laboratories and pro-nuclear hacks like Lawrence Solomon are saying this. [Update.]
In other words, this is a concerted propaganda campaign to cover up the severity of a major nuclear accident by raising acceptable levels of radiation and saying that a little radiation is good for us.


Any time the results of bad government policy is revealed, the government just covers it up rather than changing the policy.

martedì 19 novembre 2013

Fukushima: water radiation high enough to kill within 4 hours

28 October 2013 21:46

Radiation Soars 6,700 Times Legal Limit as Fukushima Disasters Continue Unabated

Written by  Sarah Lazare
'Clean-up' a litany of failures: near daily leaks, escalating danger, TEPCO and government cover-ups
TEPCO admitted Thursday that yet another spill at the crisis-hit Fukushima nuclear plant has released water 6,700 times more radioactive than the legal limit, adding to the near daily news of fresh leaks and climbing radiation pointing towards systemic failure to mitigate or contain the worst nuclear crisis since Chernobyl.
At least 430 liters of contaminated water spilled  Thursday when workers overfilled a tank while transferring water without using a gauge. TEPCO revealed that the water that escaped had readings as high as 200,000 becquerels per liter, well above the legal limit of 30 becquerels.
Plant workers resorted to using sandbags in an attempt to absorb the leak, but TEPCO admits that by now, the radioactive water may have reached the Pacific Ocean.
This was just the latest in a series of near daily mishaps that, when added up, paint a picture of ongoing structural failure to contain a nuclear disaster that has only grown since a tsunami sparked a reactor-meltdown two and a half years ago.
While it is nearly impossible to paint a complete picture of the Fukushima emergency, given efforts on the part of TEPCO, the nuclear industry, and the Japanese government to cover it up, as well as the sheer scope of the crisis, Common Dreams has reported a series of key developments that occurred in September alone:
  • Tanks are leaking and spilling on a near-daily basis, releasing radioactive water into the groundwater and sea. Even a 'radiation barrier' fence surrounding the tanks burst a hole. There is no short-term strategy for containing the ever-growing amounts of radioactive water contaminated by efforts to cool the melted reactors.
  • The destroyed plant is extremely vulnerable to weather fluctuations, with storms and heavy rains resulting in the further release of toxic water. Facing the threat of Typhoon Man-Yi in mid-September, TEPCO released an unknown quantity of radioactive water into the ocean, in a bid to fend off further disaster, the company claims. As recently as Tuesday, a heavy rainstorm resulted in the leakage of at least 4 tons of toxic water.
  • In early September, TEPCO admitted it had detected leaked water with radiation at levels high enough to kill a person within 4 hours of exposure. To date, it is not known what the short or long-term health effects will be for the thousands of clean-up workers at the plant.
  • rare admission from TEPCO senior official Kazuhiko Yamashita that the "situation is not under control" was quickly covered up by other company officials and the Japanese government, as Prime Minister Shinzo Abe scrambles to convince the International Olympic Committee that the problem is manageable.
  • The Japanese government announced in early September it will invest $500 million to build a giant 'wall of ice' surrounding the plant. Yet, experts it will take at least 2 years to complete, and there is no evidence it will mitigate the crisis.
  • Despite the growing emergency, TEPCO is pushing to re-activate the world's largest nuclear power plant, the Kashiwazaki-Kariwa facility, located approximately 300 kilometers northwest of Tokyo.

giovedì 14 novembre 2013

L'Europa terrorista con 700 bombe atomiche

www.resistenze.org - osservatorio - europa - politica e società - 12-11-13 - n. 474
L'Europa (de)nuclearizzata
Manlio Dinucci | ilmanifesto.it
12/11/2013

I riflettori dei media sono puntati su Ginevra, dove sono in corso i colloqui per denuclearizzare l'Iran, che non possiede armi nucleari e aderisce al Trattato di non-proliferazione.

Resta invece nell'ombra Israele, che possiede centinaia di armi nucleari, puntate sull'Iran e altri paesi, e non aderisce al Trattato di non-proliferazione. Ancora più nell'ombra resta il fatto che gli Stati uniti, mentre sono impegnati a Ginevra a denuclearizzare l'Iran, nuclearizzano l'Europa potenziando le armi mantenute in Germania, Italia, Belgio, Olanda e Turchia. Sono circa 200 bombe B-61, che si aggiungono alle oltre 500 testate nucleari francesi e britanniche pronte al lancio. Secondo una stima al ribasso, in Italia ve ne sono 70-90, stoccate ad Aviano e Ghedi-Torre. Ma ce ne potrebbero essere di più, anche in altri siti. Tantomeno si conosce quante armi nucleari sono a bordo delle unità della Sesta flotta e altre navi da guerra che approdano nei nostri porti.

Soglie per la mutazione indotta dalle radiazioni?

  Articolo di revisione Soglie per la mutazione indotta dalle radiazioni? Il dibattito Muller-Evans: un punto di svolta per la valutazione d...