domenica 26 ottobre 2014

Excess radiation is now planet-wide: EVACUATE TO WHERE?

Comment on Radiation 2010 – 2014

… by  Bob Nichols


Dead Planet
Earth
(San Francisco) – High Radiation levels exceeded the Evacuation Level requiring the wholesale Evacuation of civilians at many locations in the States over the past four years, from 2010 to 2014.
Those who remain are supposed to be wearing Hazmat Suits. Did Evacuation happen in your town or city? No, of course not. It did not happen anywhere that I know of.
This heavy radiation influx precedes the Fukushima Daiichi, Japan three reactor meltdowns. Therefore, by definition it cannot be just strictly from the Fukushima radiation releases.
The killing radiation came from some place else, plus Fukushima’s Rad. This pattern is repeated again and again in cities throughout America. What happened to beautiful Zapped America? Certain scuttlebutt in the nuclear community is that America’s is the most irradiated population in the world.
Getting Zapped like that leads to “shortened life spans” in the quaint expression of the American Nuclear Regulatory Commission. It means the Rad kills you before your time. This is from greatly increased rates of radiation induced heart disease, radiation induced cancers and hundreds of other radiation induced illnesses.
Today’s HazMat Suit Required and Evacuation Level cities include a lot of locations. Notable due to very high Radiation levels are the following: Billings, Montana, 769 CPM Idaho Falls, Idaho, 488 CPMRapid City, South Dakota, 463 CPM Grand Junction, Colorado, 465 CPM Colorado Springs, Colorado, 536 CPM San Diego, California, 417 CPM and Raleigh, North Carolina, 474 CPM
THE “EVACUATION REQUIRED” LEVEL IS 300 CPM [Counts Per Minute.] A single Count is One Radioactive Decay.
EVACUATE TO WHERE?
Evacuation is required by national and International law, with no mechanisms to implement it, other that private funds, ie, the victims own money in most cases. “Where” the radioactive people are to go is unknown. How to pay for their required health care is unknown. How to dispose of that many radioactive bodies is unknown.
IS FUKUSHIMA TO BLAME?
The three destroyed and melted down reactors are not solely to blame for the nuclear deaths, illnesses and these, as yet undone, Required Evacuations. The current Evacuation Required cities of Billings, Idaho Falls, Rapid City, Grand Junction, Colorado Springs, San Diego, and Raleigh endured greatly elevated Radiation levels before Fukushima happened. The contaminated cities were close to or above Evacuation Levels 4 years ago and they still are. They are just higher because of Fukushima.
WHAT TO DO?
Although excess radiation is now planet-wide, for people with two or more houses in different parts of the country or world it is easy to simply move further away from the Radioactive Contamination hot spots. The vast majority of people can’t do that.
Their only solution to the contagion is euphemistically called Shelter In Place. People do the best they can with what they have. Everybody gets irradiated by recent or previous radiation releases. Everyone is included. No one is left out. No one escapes.
Those with two or more homes may be able to extend their lives a bit. How much? Don’t know – it depends on the individual and the locations. Those that don’t own two or more houses in “safe” areas? Do the best they can with their “shortened life span?”
That’s absurd; but, what other answer is there? EXAMPLE: See the graph of Billings’ radiation below. The deadly level of radiation in Billings preceded Fukushima, as it did in many other American cities.
Billings MT 4 Year 2014-10-20 14_27_17-Raw Data Charts
Billings, Montana Four Year Radiation Graph Above Evacuation Level 10/20/2014 Raw Data Chart
The 4 year CPM graph clearly shows the radiation count at or above the Evacuation Level for four years. The Sept 8, 2010 radiation level was 630 CPM. That was before three Fukushima reactors blew up on March 11, 2011.
The peak Billings’ radiation level in the last four years was 1,087 CPM on Nov 1, 2012. That is 3.6 times the Evacuation Level and more than 10 Times the Alert Level of 100 CPM. Oct 20’s Gamma CPM: current 769  High 1,087  Low 435  Average 597
[End] Notes
Copyright by Bob Nichols@2014. Reproduce and distribute, give full attribution to Bob Nichols and VeteransToday.
Rad Levels are sourced from the EPA and NETC.com The graph is from NETC.com using the paid member version for Oct 20, 2014. HazMat Suits on Amazon. Google: radiation hazmat suit Or, go to: http://www.amazon.com/s/ref=nb_sb_noss?url=search-alias%3Daps&field-keywords=radiation+hazmat+suit
Bob Nichols’ Biography and Author’s Page on VeteransToday is at http://www.veteranstoday.com/author/bobnichols/

lunedì 6 ottobre 2014

Il colonnello vince la "battaglia" con l'Asl: cure per uranio

Il colonnello vince la "battaglia" con l'Asl: cure per uranio impoverito, sì ai rimborsi

Carlo Calcagni, di Guagnano, si era visto negare per ordine della Regione il rimborso dell'80 per cento per le spese sostenute in un centro specializzato inglese sulla base di motivazioni ritenute dal giudice lacunose, in quanto non si stabiliscono le modalità per un pari trattamento in Italia
Redazione 5 Ottobre 2014
http://www.lecceprima.it/cronaca/carlo-calcagni-cure-asl-5-ottobre-2014.html
LECCE – Il colonnello dell’Esercito Carlo Calcagni, 50enne, in congedo, sembra che finalmente abbia vinto la sua battaglia: avrà diritto al rimborso delle spese mediche nella misura dell’80 per cento, per curarsi in un centro specialistico del Regno Unito.
Queste erano state bloccate su indicazione dell’assessorato dell’Asl di Brindisi. Lui, di Guagnano (ma residente a Cellino San Marco), appassionato sportivo, dirigente di un club di ciclismo guagnanese, ha contratto una grave malattia durante una missione in Bosnia Herzegovina  nel 1996.
La vicenda è nota ormai da anni. Il colonnello Calcagni, all’epoca pilota di elicottero, addetto al servizio Medevac (evaquazioni medico sanitarie), è solo una delle tante vittime di “fuoco amico”, a causa delle esalazioni dopo un massiccio bombardamento delle forze Nato con ordigni composti di uranio impoverito. E’ una malattia riconosciuta come dipendente da causa di servizio dai ministeri di Difesa ed Economia e finanze.
Le cure, come stabilito dai medici britannici, dovevano avvenire ogni tre mesi. Per questo il colonnello ha chiesto l’autorizzazione preventiva al ricovero all’Asl. I rimborsi, però, sono stati bloccati perché l’assessorato alla Sanità ha ritenuto che le sedute fossero troppo ravvicinate nel tempo.
Un’ordinanza del giudice del lavoro aveva già riconosciuto che fosse rispettato il diritto “ad essere curato presso il centro inglese secondo le modalità e tempistiche stabilite dallo stesso centro ospedaliero, con rimborso delle spese a carico dell'Asl secondo quanto previsto dall'articolo 6 del decreto ministeriale della Salute del 3 novembre 1989, nella misura dell'80 per cento”. 
Tutto inutile. La Regione Puglia aveva espresso parere negativo comunicando alle Asl del territorio “l'opportunità di non autorizzare cure all'estero per sensibilità chimica multipla ritenendo che le stesse possano essere autorizzate presso centri di riferimento presenti sul territorio nazionale”. Rivoltosi così al Tribunale di Brindisi, il giudice ha ritenuto non persuasive le argomentazioni della Regione espresse in una nota del 30 aprile scorso.
Il provvedimento sarebbe lacunoso, poiché, pur affermando che tali cure possano essere praticate anche in Italia, non sembri concretamente individuare i centri clinici italiani in grado di erogare la prestazione richiesta in modo adeguato al caso specifico. Diversamente da quanto avviene nel Regno Unito. “Altrettanto carente si rivela il parere della Regione Puglia, poiché difetta di un concreto apprezzamento del trattamento terapeutico richiesto e della sua effettiva ottenibilità, in termini equivalenti a quelli prospettati, presso un centro clinico nazionale”.
Per stigmatizzare la vicenda, di recente, si erano mossi nelle settimane scorse il vicecapogruppo vicario di Forza Italia alla Regione, Erio Congedo, e il consigliere Antonio Scianaro. I quali oggi commentano: “In una Regione disinteressata alla salute dei cittadini, ancora una volta è intervenuta la magistratura per ristabilire un clima di giustizia e riconoscere il diritto alle cure di un militare pugliese”.
"E' una notizia che riempie di soddisfazione – proseguono -, ma che rattrista per l'insensibilità mostrata dalle istituzioni regionali. Una Regione che nega i diritti, mettendo a rischio la salute e la vita del cittadino, anche quando, come in questo caso, c'erano già tre sentenze di condanna nei confronti dell'Asl di Brindisi e a favore del militare”.
“E' una vicenda sofferta che ha incontrato un lieto fine, ma è un momento anche di profonda riflessione su cosa significhi una politica che calpesta diritti e le fragilità di chi affronta una dura malattia. Di questo ci rammarichiamo come uomini – concludono -, ma soprattutto come politici rispetto ad un sistema che andrebbe rivoluzionato e che oggi rappresenta il primo fallimento di una politica costosa, inefficiente e che non guarda al bene della comunità".

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