lunedì 4 aprile 2011
Gli eco-terroristi atomici.
Gli addetti alle camere a gas radioattive della scienza e della stampa sono eccitati. Portate da Fukushima e dalla Libia la presenza di nanoparticelle alfa nell’aria (plutonio, uranio arricchito, uranio 238, americio, ecc) li mette in grande gioa. E arrivato il loro grande momento da SS atomici. Possono finalmente dar libero sfogo alle loro pulsioni di morte e di nuovo indicare il cammino per la doccia (“vi state contaminando immancabilmente ma non presenta nessun pericolo per la salute”) e trucidare per contaminazione interna se stessi (le scommesse al paziente totocimitero sono aperte) e i loro propri figli e familiari. Questi travestiti della razionalità sono dei falsificatori che andrebbero processati per direttissima davanti ad una corte marziale per crimine contro l’umanità in quanto le nostre vite sono nelle mani dei loro falsi calcoli e immediatamente spediti all’impiego volontario di liquidatori. Sono stati formattati per non sapere nulla di radioprotezione interna. Sono stati formattati per fare i pappagalli, buoni per moltiplicare due numeri ma nulli crassi per vagliare l’attendibilità della loro moltiplicazione (chiamata equazione per impressionare). L’AIPRI lo proclama chiaro e tondo sono incompetenti. Non hanno nessuna conoscenza della piu elementare base della fisica nucleare che pretendono dominare: non sanno ricomporre un calcolo di dose interna. Prima di chiedere il loro sviante parere sulla situazione radiologica mondiale, metteteli davanti un foglio e chiedete loro di ricomporre un calcolo di dose interna. Metteteli davanti un foglio per calcolare la natura e la quantità di radiolementi già fuoriusciti da Fukushima e chiedete loro di incrocciarli colle loro stesse false e minorate tavole di radioprotezione interna. Non sanno niente. Non hanno la minima cognizione della realtà dell’avvenuta contaminazione atomica. Non sono altro che dei suicidi farabutti disinformatori. L’inalazione della più piccola delle particelle radioattive costituisce un pericolo grave. Questa è la verità.
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