giovedì 10 dicembre 2020

Nord Italia: contaminazione rilevata al 2000

 Fonte, da pag. 161: https://www.yvesmichel.org/editions/wp-content/uploads/2017/01/Contaminations-radioactives-atlas-France-et-Europe-br.pdf

Tutte le seguenti misurazioni sul campo sono state effettuate nei mesi di luglio e agosto 2000. La contaminazione radioattiva descritta era quindi attuale. 

L’apparecchio di misura utilizzato è posato sul suolo. Questo stumento analizza l’irraggiamento gamma che riceve al suo livello ; la maggior parte di questo irraggiamento è trasmessa dal suolo. L’analisi dell’irraggiamento gamma trasmesso al suolo permette: 

1° - D’identificare un certo numero di corpi che emettono raggi gamma. 

2° - Di misurare l’intensità dell’irraggiamento gamma trasmesso alla superficie del suolo dai differenti corpi identificabili. 

Più l’irraggiamento di un corpo radioattivo è intenso alla superfice del suolo e piu questo corpo è presente nel suolo. Ma la relazione non è rigorosa tra la quantita del corpo radiattivo presente nel suolo e il livello del suo irraggiamento gamma misurata alla superficie del suolo. A quantità uguale, un corpo radioattivo piu profondamente sotterrato nel suolo sarà meno « visto » dalla superficie del suolo che un corpo meno sotterrato. In ragione di questo fatto, i valori di contaminazione comunicati in «Becquerels per metri quadri» sono approssimazioni medie. L’apparecchio di misura registra un' «immagine» della radioattivita «vista» alla superficie del suolo. Questa immagine permette una valutazione visiva e diretta dell’ampiezza dei fenomeni descritti. La contaminazione radioattiva, facilmente rivelata poi alla superficie del suolo, è praticamente sempre dovuta al cesium-137.

 - La misura della contaminazione uniformemente ripartita riguarda uno stato di contaminazione identica sopra tutta la superficie del terreno del settore di misura.- La misura dell’accumulazione della contaminazione corrisponde a un valore locale di contaminazione risultante da un meccanismo particolare di ridistribuzione della contaminazione che ha funzionato nel senso della sua accumulazione.

L'Italia settentrionale sarà percorsa da ovest a est. Le misure sono discontinue.  Vengono descritte le situazioni incontrate.  L'inventario delle situazioni è necessariamente incompleto.

LA VAL D'AOSTA

In cima al Col du Petit Saint-Bernard, sui grandi prati, la contaminazione uniformemente distribuita è misurata a 5.300Bq/m2:

Ad un'altitudine di 180 m più bassa, sul lato italiano, la contaminazione uniformemente distribuita, misurata sui grandi prati, assume il valore di 10.700Bq/m2.
 
- Sopra il villaggio di La Thuileen in direzione di Colle San Carlo, la contaminazione uniformemente distribuita sul suolo della foresta è misurata ad un valore di 17.900Bq/m2.

- In cima a Colle San Carlo, sul fondo del bosco, la contaminazione uniformemente distribuita mostra un valore di 14.000Bq/m2. In questa parte occidentale della Valle d'Aosta, la contaminazione diminuisce notevolmente con l'aumentare dell'altitudine. 

- A Cogne, sotto il villaggio, il valore della contaminazione uniformemente distribuita è misurato a 16.500Bq/m2. E' molto vicino a quello misurato a La Thuile.


LA VAL TOURNENCHE

- Sopra il villaggio di Valtournenche, sui prati, due misurazioni del valore della contaminazione uni-distribuita danno i valori di 20.900Bq/m2 e 22.700Bq/m2.

- A Cervinia, sotto la Stazione, di fronte al parcheggio dei camper, sui prati*, due misurazioni della contaminazione distribuita uniformemente danno i valori di 25.500 e 25.600Bq/m2

In questo settore di Cervinia, nelle cavità dei prati, sono presenti accumuli di contaminazioni. Su uno di questi accumuli, localmente, è stato misurato il valore di contaminazione di 493.900Bq/m2:

Un carotaggio del terreno effettuato su quest'ultimo accumulo e analizzato nel 1997 dal laboratorio CRII-RAD ha dato il valore di contaminazione di 17 960Bq di cesio137 per kg di terreno. Un altro carotaggio del terreno effettuato a nord di Plan Maison,  ha rilevato un elevato accumulo di contaminazione, e analizzato dallo stesso laboratorio, ha dato il valore di contaminazione di 106.600Bq di cesio 137 per kg di terreno.

Le accumulazioni montane di contaminazione si incontrate in alta quota. Si trovano a un’altitudine di circa 1.500 m. Sono molto intense frequentemente a circa 2.000 m d’altitudine. Questo tipo d’accumulazione di contaminazione risulta da un meccanismo particolare di ridistribuzione della contaminazione. Quella trasportata dall’atmosfera si è posata sul mantello nevoso residuale. Poi nel momento dello scioglimento di questo, i luoghi montani, dopo avere possibilmente aspirato e filtrato l’acqua dello scioglimento delle nevi in maggiore quantità, hanno formato queste accumulazioni di contaminazione. Le accumulazioni montane si presentano localmente ma, frequentemente, i forti valori di contaminazione possono transformare il suolo in uno «scarto radioattivo». Le accumulazioni di contaminazione sono state incontrate nell’insieme dell’Arco Alpino.

LA REGIONE DI BIELLA

Siamo sulle colline che confinano con la pianura milanese a 70 km a ovest di Milano.

- A sud-ovest di Biella, a Bollengo, su un bosco di castagni, la contaminazione uniformemente distribuita è misurata a 23.100 Bq/m2.

- Sul lato est della città di Biella, nel villaggio di Ronco-Biella, un bosco di latifoglie dà il valore di contaminazione uniformemente distribuito di 26.500 Bq/m2. Nella zona di Biella, entrambe le aree di misura danno valori di contaminazione ravvicinati.


LA ZONA DI GALLARATE ALL'ESTREMITÀ MERIDIONALE DEL LAGO MAGGIORE

Tre aree di misura in questa regione forniscono i seguenti valori di contaminazione uniformemente distribuiti:

- Ad ovest della città di Somma Lombardo, su un bosco di querce, la contaminazione uniformemente distribuita è misurata a 42.600 Bq/m2: 

- Nel paese di Oriano, a nord-est di Sesto Calende, sul fondo di una pineta, la contaminazione uniformemente distribuita ha un valore di 14.500 Bq/m2:

- Ad est di Sesto Calende, sul fondo di un bosco di pini, la contaminazione uniformemente distribuita è misurata a 25.100 Bq/m2. In questa zona di Gallarate, le tre aree di misura mostrano livelli di contaminazione che variano rapidamente.  Questa rapida variazione dei livelli di contaminazione su brevi distanze è un fenomeno comune in Europa occidentale. Per le misure a sud-est di Lugano, vedi "Svizzera, pag. 169".

BERGAMO, COLLE SAN MARCO, MORBEGNO


- A Brembilla, a nord di Bergamo e a sud-ovest di San Pellegrino, sul suolo forestale di latifoglie, la contaminazione uniformemente distribuita è misurata a 53.000 Bq/m2:

Nella stessa area di misura, ai piedi dei faggi, ci sono sempre ampi accumuli di contaminazione, che possono superare 1 m di dimensione, con valori significativi come, ad esempio, qui, 263.700 Bq/m2:

Le accumulazioni di contaminazione ai piedi dei faggi risultano da una proprieta particolare che questa specie d’albero è praticamente la sola a possedere. Il faggio capta l’acqua di poggia della ramatura e drena lo scolo lungo il tronco fino al piede, in un luogo precise e costante del suolo. Le accumulazioni di contaminazione alla base dei faggi sono situate in questo posto e più o meno le stesse nel suolo intorno a lui. Le accumulazioni di contaminazione ai piedi dei faggi riflettono l’importanza dell’apporto pluviale di contaminazione. In altitudine, questo tipo di accumulazione può sfumare quando le precipitazioni contaminanti sono sotto la forma di neve. Praticamente tutti i faggi d' Europa presentano un’accumulazione di contaminazione alla loro base.

- Alla Madona del Nevi, sul suolo forestale degli abeti, il valore della contaminazione uniformemente distribuita è misurato a 62.700 Bq/m2.

- Intorno a Colle San Marco, sia sul versante nord che su quello sud, le varie misurazioni effettuate su ampie superfici di prato mostrano valori di contaminazione uniformemente distribuiti tra 65.000 e 66.200 Bq/m2.  Ecco la registrazione della misura che mostra il valore di 65.000 Bq/m2:

In questo ambiente di Colle San Marco, soprattutto nelle innumerevoli combinazioni offerte dalla topografia montana, anche gli accumuli di contaminazioni sono innumerevoli e di grande valore. Qui, su uno di essi, a livello locale, è riportata la registrazione del valore di contaminazione di 718.900 Bq/m2:

- Poco sopra Morbegno, sul fondo del bosco di castagni, è stato misurato un valore di contaminazione uniformemente distribuito di 49.200 Bq/m2. Questa traversata delle Alpi bergamasche ha permesso di misurare elevati valori di contaminazione dal basso verso l'alto di questa catena montuosa. Il grande accumulo di contaminazione ai piedi dei faggi sottolinea il contributo della contaminazione da pioggia.

A OVEST DEL LAGO DI GARDA

- Tre settori di misura: a ovest di Tignale, a nord di Tignale, a Tremosine, danno valori di contaminazione uniformemente distribuiti vicino e tra 21.900 Bq/m2 e 30.200 Bq/m2. Alcune delle registrazioni sono state effettuate su terreni forestali, altre su prati.

LA REGIONE DI TRENTO

- Due aree di misurazione si trovano a 6 km a ovest di Trento, una su un prato e l'altra su una pineta.  I valori misurati di contaminazione uniformemente distribuita sono 27.300 e 31.300 Bq/m2.

- Altre due aree di misura si trovano tra Borgo Valsugana e Olle, 25 km a est di Trento.  Le registrazioni sono effettuate sul fondo della pineta e danno valori di 23.500 e 20.500 Bq/m2. Nella regione di Trento, i valori di contaminazione misurati in queste quattro zone distanti sono compresi tra circa 20.000 e 30.000Bq/m2.


LA ZONA TRA BELLUNO E TOLMEZZO, A NORD-OVEST DI UDINE

- A Casso, ad est di Longarone, la prima misura viene effettuata in un prato sotto il villaggio, e dà il valore di contaminazione uniformemente distribuito di 40.100 Bq/m2. Il secondo settore si trova su un prato in mezzo alla frana che ha riempito il serbatoio della diga. Il valore misurato è di 44.400 Bq/m2 e viene registrato come segue:

- Accanto ad Andreis, in cima alla Val Cellina, sul fondo del bosco di abeti, si misura una contaminazione uniformemente distribuita a 59.300 Bq/m2.

- A breve distanza, 1 km a ovest di Forcella di Pala Barzana, sul fondo del bosco di abeti, la contaminazione uniformemente distribuita ha un valore di 78.700 Bq/m2:

Nella stessa area, i piedi dei faggi mostrano sistematicamente ampi e potenti accumuli di contaminazione. Su uno di questi accumuli, localmente, è stato misurato un valore di 284.100 Bq/m2:

- Intorno ad Ampezzo, tre settori di misura danno valori leggermente diversi nonostante le notevoli differenze di altitudine. A Forcola di M. Rest 31.900 Bq/m2, a Mediis presso Ampezzo 31.300 Bq/m2, a Villa Santina 39.100 Bq/m2.


LA REGIONE DI CONFINE DI PONTEBBA

- Anche in questo caso, nonostante il dislivello tra Pontebba e Colle di Pramollo, i valori della contaminazione uniformemente distribuita rimangono vicini: sopra Pontebba 30.300 Bq/m2 , a metà pendenza sul versante sud del Colle di Pramollo 33.700 Bq/m2, alla sommità del passo 32.300 Bq/m2.

Ecco la registrazione di quest'ultima misura situata al confine con l'Austria, su un bosco di abeti. Dalla vicinanza del confine con la Francia al confine con l'Austria, questo percorso di misurazione attraverso l'Italia settentrionale mostra valori di contaminazione sostenuti. Le variazioni di altitudine non sono decisive per i valori di contaminazione uniformemente distribuiti.  

Alcuni dei valori di contaminazione uniformemente distribuiti nel Nord Italia sono tra i più alti dell'Europa occidentale.


Nessun commento:

Posta un commento

Soglie per la mutazione indotta dalle radiazioni?

  Articolo di revisione Soglie per la mutazione indotta dalle radiazioni? Il dibattito Muller-Evans: un punto di svolta per la valutazione d...