domenica 14 agosto 2011

Uranio impoverito, morte Melis lo Stato dovrà risarcire

13 agosto 2011

La Repubblica

CAGLIARI

Uranio impoverito, morte Melis

lo Stato dovrà risarcire i familiari

La sentenza del Tribunale civile dopo che l'inchiesta penale era stata archiviata: l'Esercito è responsabile in quanto conosceva i rischi delle missioni nei Balcani negli anni Novanta. Il ministero della Difesa dovrà pagare 584 mila euro

CAGLIARI - Il Ministero della Difesa è responsabile della morte di Valery Melis, il militare originario di Quartu Sant'Elena (Cagliari) deceduto nel 2004 dopo una lunga malattia che lo aveva colpito al rientro da una missione in Kosovo. L'inchiesta penale era stata archiviata, ma ora il Tribunale civile di Cagliari ha stabilito che lo Stato dovrà versare ai familiari di Melis un risarcimento di 584 mila euro sancendo che l'Esercito conosceva i rischi cui i soldati andavano incontro nelle missioni nei Balcani degli anni Novanta. In questo caso, come in molti altri, la malattia e la morte sono state attribuite ad avvelenamento da uranio impoverito.

"Deve ritenersi - si legge nella sentenza scritta dal giudice Vincenzo Amato e pubblicata dal quotidiano L'Unione Sarda - che il linfoma di Hodgkin sia stato contratto dal giovane Valery Melis proprio a causa dell'esposizione ad agenti chimici e fisici potenzialmente nocivi durante il servizio militare nei Balcani, atteso che proprio i detriti reperiti nel suo organismo hanno ben più che attendibilmente causato alterazioni gravi alle cellule del sistema immunitario come rilevato con frequenza di gran lunga superiore della media per i militari rientrati dai Balcani".

Soddisfatto l'avvocato Ariuccio Carta che tutela i familiari di Melis e che ha parlato di una "sentenza storica". Per il risarcimento il giudice ha stabilito che lo Stato dovrà pagare 233.776 euro a testa ai genitori del militare e 55.444 ad ognuno dei due fratelli, più
23 mila euro di spese processuali.

Dura la critica del Tribunale civile verso l'Esercito: "Nonostante fosse stato preavvertito da altro comando alleato - scrive il giudice Vincenzo Amato - non aveva fornito alcuna informazione del pericolo e dall'altro non aveva adottato alcuna misura protettiva per la salute, così esponendo Valery Melis alla contaminazione".

Il militare morì a 27 anni il 4 febbraio 2004 dopo aver a lungo combattuto contro il linfoma che lo aveva colpito: nel 1997 e nel 1999 aveva partecipato alle missioni del contingente internazionale in Albania e Kosovo.

(13 agosto 2011)


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