domenica 17 gennaio 2021

Esperimenti nucleari francesi nel Sahara algerino (1960-1966)

Gli apprendisti stregoni. Gli esperimenti nucleari francesi nel Sahara algerino (1960-1966) 

di Francesco Tamburini, Storia contemporanea, n.5, 2013

https://www.academia.edu/14280905/Gli_apprendisti_stregoni_Gli_esperimenti_nucleari_francesi_nel_Sahara_algerino_1960_1966_French_nuclear_experiments_in_the_Algerian_Sahara_1960_1966_

 


"A partire dal 13 febbraio 1960, sino al 16 febbraio 1966, la Francia compì diciassette esperimenti atomici nel Sahara algerino, per poi spostare le proprie attività nucleari in Polinesia. Tali esperimenti hanno lasciato una controversa eredità, sulla quale in Francia oggi esiste un certo imbarazzo."

"Ancora oggi non si conosce il numero esatto dei militari che parteciparono all’operazione, né le loro unità, né il destino che ebbero. Il rapporto afferma che i ratti usati come cavie durante l’esperimento e posti a 575 m e 645 m dal punto zero morirono dopo 3-9 giorni, ma tace sugli esseri umani. Tali “esperimenti” non devono sorprendere più di tanto, poiché sia l’Unione Sovietica che gli Stati Uniti avevano effettuato precedentemente numerose manovre della stessa tipologia. "

 "Nel contesto della poca trasparenza che caratterizza gli esperimenti nel Sahara, non da sottovalutare è anche la questione relativa al riconoscimento degli errori e crimini compiuti dal colonialismo, altra tematica fortemente controversa all’interno della società francese. Sebbene il presidente Sarkozy abbia tentato di voltare pagina rispetto alla françafrique dei suoi predecessori all’Eliseo, parlando proprio in Algeria nel dicembre 2007 di un “sistema coloniale profondamente ingiusto”, molta strada rimane ancora da fare per giungere a delle scuse ufficiali, che invece molti si attendevano. Del resto la legge Mekachera, approvata nel febbraio 2005 e che ha sancito il “ruolo positivo della presenza francese d’oltremare, specialmente in Africa del nord” [120], è ancora lì a ricordarci che la politica estera francese non ha ancora fatto completamente i conti con il passato. Un passato che,nel caso dei così detti “essais propres”, non è facilmente cancellabile perché, come tutte le questioni nucleari, grava sulla salute e sul destino delle generazioni future..."



120] “Les programmes scolaires reconnaissent en particulier le rôle positif de la présence française outre-mer, notamment en Afrique du Nord et accordent à l’histoire et aux sacrifices des combattants de l’armée française issus de ces territoires la place éminente à laquelle ils ont droit” (art. 4, c. 2). Loi n. 2005-158, 23 février 2005 portant reconnaissance de la Nation et contribution nationale en faveur des Français rapatriés. C. LIAUZU - G. MANCERON - H. LECLERC, La colonisation, la loi et l’histoire, Paris, Syllepse, 2006.

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