Malattie circolatorie e metaboliche indotte da radiazioni ionizzanti
Autori: SoileTapio, Mark P. Little, Jan Christian Kaiser, Nathalie Impens, Nobuyuki Hamada, Alexandros G. Georgakilas, DavidSimar, SiskoSalomaa
https://doi.org/10.1016/j.envint.2020.106235
accesso aperto
In evidenza:
-• Le radiazioni ionizzanti causano effetti negativi a livello circolatorio e metabolico ad alte dosi.
-• Le radiazioni a basse dosi sono causalmente associate a malattie circolatorie.
-• L'impatto delle radiazioni a basse dosi è modulato dalle risposte infiammatorie, dallo stress e dalle risposte immunitarie.
Abstract
I rischi per la salute sono la considerazione primaria in tutte le situazioni umane di esposizione alle radiazioni ionizzanti e quindi rilevanti per la protezione dalle radiazioni in tutte le situazioni di esposizione professionale, medica e pubblica. Negli ultimi decenni, i progressi nelle strategie terapeutiche hanno portato a significativi miglioramenti nei tassi di sopravvivenza al cancro. Tuttavia, è stata segnalata un'ampia gamma di complicazioni a lungo termine nei sopravvissuti al cancro, in particolare le malattie circolatorie e i loro principali fattori di rischio, le malattie metaboliche. Tuttavia, a livelli di esposizione più bassi, l'evidenza è meno chiara. In scenari di esposizione reali, inclusa la radioterapia, gli effetti delle radiazioni nell'intero organismo saranno determinati principalmente dalla risposta di tessuti normali che ricevono dosi relativamente basse, e saranno mediati e moderati da effetti sistemici. Pertanto, vi è un urgente bisogno di ulteriori ricerche sull'impatto delle radiazioni a basse dosi. In questo articolo, esaminiamo i rischi associati alle radiazioni delle malattie circolatorie e metaboliche in situazioni di esposizione clinica, occupazionale o ambientale, affrontando gli aspetti epidemiologici, biologici, di modellazione del rischio e di biologia dei sistemi, evidenziando le lacune nelle conoscenze e discutendo le direzioni future per affrontare queste lacune.
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0160412020321905
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